Storia d’Italia nel Museo del Nastro Azzurro
Nato nel 1943 su iniziativa del Grand’Ufficiale Luigi Ebranati, il Museo del Nastro Azzurro ebbe sede nel municipio di Salò fino al 1980, quando sotto la supervisione della direttrice, Annamaria Salvo de Paoli Ambrosi, fu trasferito in via Fantoni 49, all’interno dell’omonimo palazzo dove è tuttora collocato e aperto al pubblico il sabato e la domenica dalle 10 alle 12, e gli altri giorni su appuntamento.
I documenti, le immagini e i cimeli custoditi da questo affascinante spazio espositivo ci guidano in un emozionante viaggio attraverso la storia d’Italia, dal 1793 alla Seconda guerra mondiale.
Delle quattro sale, la prima abbraccia un arco temporale che va dal Risorgimento fino al 1914, con uniformi garibaldine, il tricolore issato ad Homs, in Libia nel 1912, berretto, sciarpa e reggisciabola dell’ammiraglio Enrico Millo, armi leggere italiane, austriache e francesi dell’epoca.
La seconda è dedicata alla Grande Guerra e ospita svariati cimeli dannunziani fino all’impresa di Fiume, un manoscritto di Cesare Battisti e un’ampia raccolta di oggetti appartenuti al generale Achille Papa, medaglia d’oro desenzanese.
La terza sala verte invece sul periodo tra le due guerre mondiali e si segnala per le foto autografe di personalità dell’epoca, tra le quali Amedeo di Savoia duca d’Aosta, oltre che per un “pezzo raro” come i fregi dell’uniforme di Mussolini e i suoi gradi di caporale d’onore della Milizia.
L’ultimo vano, infine, è dedicato alla Seconda guerra mondiale, con manifesti, documenti e armi di provenienza partigiana e repubblichina, insieme a cimeli della medaglia d’oro bresciana Serafino Gnutti.
Energie fresche che di certo sapranno imprimere nuovo slancio all’attività del Museo vengono ora dalla recente nomina a vicedirettore di Leonardo Malatesta, studioso formatosi alla scuola di Ca’ Foscari ed esperto di storia militare con al suo attivo una vastissima serie di eccellenti pubblicazioni (la collana Sentinelle di Pietra edita da Temi e dedicata ai forti del Trentino, oltre a svariati saggi sul ’15-’18) e di collaborazioni, in veste di associato, con prestigiose istituzioni storico culturali (Società Italiana di Storia Militare, Society for Militar History, Centro Internazionale di Studi Risorgimentali-Garibaldini di Marsala).
Malatesta ci ha anticipato come, tra i progetti legati a questo suo incarico, vi sia quello di sviluppare la presenza del Museo affiancando l’aspetto meramente espositivo con l’organizzazione di convegni, la pubblicazione di un Annale dedicato a studi storico-militari e la presentazione di volumi.
A tale proposito, segnaliamo due appuntamenti proprio in questo mese, entrambi organizzati dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Salò con
Venerdì 12 marzo, invece, alla stessa ora e nella stessa sede, il prof. D’Acunto, sempre con l’autore, presenterà il volume “Altipiani di fuoco.